mercoledì 28 maggio 2008

La massoneria in Italia. E a Venezia.



La prima loggia italiana fu fondata a Firenze nel 1731. Intorno al nucleo iniziale, costituito da inglesi, si aggiunsero gradualmente numerosi nobili ed intellettuali fiorentini. Su questa loggia si esercitarono gli effetti persecutori della bolla pontificia In eminenti, pubblicata il 28 aprile 1738, che inaugurava una lunga serie di scomuniche e di condanne. Sempre nel granducato di Toscana, a Livorno, nacquero addirittura quattro logge: due negli anni 1763 e 1765 (ottennero una patente di fondazione dalla Gran Loggia d'Inghilterra degli Antients) ed altre due nel 1771 (con patente rilasciata dalla Gran Loggia d'Inghilterra dei Moderns).

Il fenomeno massonico arrivò poi a Roma, con alterne vicende: nel 1735 alcuni gentiluomini inglesi diedero vita ad una loggia giacobita, rimasta attiva fino al 1737, quando si dovette sciogliere per ordine del governo pontificio. Ma, rispettivamente nel 1776 e nel 1787, vi vennero fondate due logge, entrambe di rito scozzese. Il 27 maggio 1789 il conte di Cagliostro tentò di organizzare una loggia basata sul proprio "sistema egiziano", ma venne arrestato e processato dal Sant'Uffizio che, nell'aprile 1791, lo condannò a morte come "eretico formale, mago e libero muratore", pena commutata poi nel carcere perpetuo.

Nel 1749 a Chambery (Savoia, parte integrante del Regno di Sardegna) fu fondata una loggia sulla base di una patente di gran maestro provinciale per la Savoia ed il Piemonte rilasciata dalla Gran Loggia di Londra nel 1739 al marchese François Noyel de Bellegarde; nel 1752, la stessa loggia assunse il nome di Gran Loggia Madre, con facoltà di creare altre logge in tutti i territori del regno di Sardegna e, di fatto, nel 1765 ne vennero create tre, tra cui una a Torino. Quest'ultima assunse una tale importanza da far ottenere nel 1773 il conferimento al conte di Bernezzo del titolo di gran maestro provinciale per il Piemonte, con la conseguente completa autonomia dalla Gran Loggia Madre di Chambery. In Piemonte una loggia era presente anche a Novi Ligure.

Nel 1746 fu fondata una loggia a Venezia, alla quale sono da ricollegare le figure di Giacomo Casanova, di Carlo Goldoni e di Francesco Griselini, che rimase in attività fino al 1755, quando l'intervento degli Inquisitori di Stato portò all'arresto del Casanova e ne determinò la chiusura. Ma una nuova loggia sorse nel 1772, con patente della Gran Loggia d'Inghilterra, per iniziativa del segretario del Senato, Pietro Gratarol, e rimase attiva fino al 1777, mentre nasceva un'altra loggia a Venezia, una a Vicenza ed un'altra a Padova.